“La balla dalle scarpe di ferro” di Loriano Machiavelli. Recensione di Tiziana Viganò
- Tiziana Viganò
- 3 ott 2024
- Tempo di lettura: 2 min

«I romanzi sono come le persone. Come le persone nascono sotto una buona o cattiva stella e, sempre come le persone, muoiono dopo una vita lunga o breve, felice o tribolata. Non tutti, per nostra fortuna. I giganti di carta resistono al tempo. La Balla dalle scarpe di ferro è nato sotto una buona stella, ha avuto una vita accidentata, ma non vuole morire».(incipit de “La balla dalle scarpe di ferro” (Loriano Macchiavelli)

...Così oggi si può approfittare della nuova edizione Einaudi di questo romanzo storico che Loriano Machiavelli aveva pubblicato per la prima volta nel 1983 presso Rizzoli: il libro ha avuto vicissitudini avventurose, ma è vivo e sempre accattivante, con la storia sempre attuale perché ci mostra uno stralcio della storia politica d’Italia, dove i cambiamenti, si sa, avvengono perché non cambi nulla.
Dal pessimo governo dello Stato Pontificio, al Regno d’Italia fino a ora, i politici si mostrano corrotti, votati a complotti, oscure manovre, violenze, interessi privati in atti pubblici...tutto quello che conosciamo tutti bene e che si ripete da sempre, in ogni società, in ogni luogo.
Poco dopo l’Unità d’Italia, Bologna è nelle mani delle Balle, associazioni di uomini comuni e di delinquenti che cercano di difendersi dai soprusi delle autorità, che hanno solo cambiato nome ma non metodi oppressivi: sono vicine alle Società Operaie, ma sono ai margini della legge, non risparmiano rapine, assassini, aggressioni spesso con finalità politiche. Questori e questurini del resto non sono da meno e suscitano l’odio del popolo oppresso da azioni sempre più ingiuste.
Nel 1870 arriva dalla Sardegna il nuovo questore Felice Pinna, che vuole ristabilire l’ordine e ha l’idea di infiltrare i suoi poliziotti nelle diverse Balle presenti in città, ma si trova davanti un popolo di uomini e donne forti, pronti a tutto, solidali e omertosi, che non si lasciano piegare facilmente dai suoi metodi loschi e disonesti . Tra le Balle bolognesi la più forte, astuta e feroce è quella “dalle Balle di ferro”.
I personaggi sono donne e uomini del popolo, osti e ostesse, onesti o criminali, abili e furbi; i poliziotti violenti e bugiardi sono pronti a qualunque mossa illegale per incastrare i sospetti.
Il popolo ha i problemi quotidiani di sempre, la casa, i prezzi dei cibi che salgono, gli emigrati: nella società che si deve adeguare al nuovo ordine politico ci sono, come sempre, gli uomini di potere che fanno il bello e il cattivo tempo.
Una Bologna oscura, con vicoli e osterie, portici dove si commettono nefandezze, case fatiscenti fa da sfondo alle cupe storie di criminalità e di dolente umanità, che Machiavelli racconta con il suo stile inconfondibile, la sua acutezza e la sua ironia.
Scritto dopo lo studio del processo tenuto a Bologna nel 1864 a centodieci imputati di attentati, assalti a banche e diligenze, rapine, sequestri, Loriano Machiavelli intreccia cronaca e narrazione e la storia così diventa un appassionante romanzo noir.
“La balla dalle scarpe di ferro”
di Loriano Machiavelli
genere: romanzo storico
editore: Einaudi, 2024
pagine: 336