“L'orizzonte della notte" di Gianrico Carofiglio. Recensione di Tiziana Viganò
- Tiziana Viganò
- 8 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Con “L'orizzonte della notte" Gianrico Carofiglio torna a esplorare la mente e il cuore dell'avvocato Guido Guerrieri, protagonista di molte sue storie di grande successo.
Ormai ha cinquantasette anni, avverte la pesantezza dell'età che avanza, sente come "un'anestesia della percezione", si aggira avvolto in una "nebbia della distrazione" mentre il mondo gli scorre attorno. Ha bisogno di cercare un significato alla sua vita e durante le sedute psicanalitiche riflette sulle sue relazioni amorose finite male, non ha più voglia di fare l'avvocato, si sente intrappolato dal lavoro. Mille emozioni passano nella sua anima, paura, rabbia, malinconia, nostalgia, tanta tristezza e in più c'è un disagio sottile: fin da ragazzo, lui era tutto d'un pezzo, rispettava le regole, mentre ora dovrà commettere qualche scorrettezza per salvare la cliente.

La precisa e profonda analisi durante le sedute, il racconto dei sogni, dei pensieri, dei tormenti di Guido Guerrieri raccontano il percorso un'anima a una svolta, alla ricerca di una consapevolezza e di nuove vie per vivere al meglio, superando "il senso di irrealtà riguardo alla sua esistenza".
Ma c’è anche la pervicace ricerca della felicità, anche nei momenti della vita in cui l'orizzonte non si vede, perché è buio, o perché non lo vediamo. Non dobbiamo mai smettere di cercarlo, perché solo così la luce finalmente può apparire.
Due storie parallele scorrono nelle pagine, quella personale di Guido Guerrieri e quella della sua cliente. I capitoli si alternano tra le sedute psicanalitiche e quelli in cui l’avvocato lavora al caso ambiguo e difficile: la donna ha ucciso il cognato, ritenendolo colpevole di aver indotto al suicidio la sorella, a causa delle ripetute violenze psicologiche ed economiche. Sembra un caso evidente, facile per l'accusa, ma l'avvocato Guerrieri deve difendere la sua cliente e vuole vincere.La vittima era un soggetto poco raccomandabile, cambiava continuamente casa, città, fidanzate, le sfruttava e truffava. Un balordo che si spacciava per consulente finanziario: se non otteneva quello che desiderava minacciava e picchiava le donne che non si sottomettevano.Le fasi del processo si svolgono circostanziate, con spiegazioni che fanno capire al lettore le procedure. L’imputata ha agito per legittima difesa o premeditazione? È carnefice o anche vittima?
La frase riportata in quarta di copertina è la chiave per capire che Guerrieri è ormai capace di vedere le cose da tanti punti di vista, tanti quanti sono le persone che lo circondano, prova a essere non più solo avvocato ma anche PM, giudice popolare, presidente, imputato. Cambiando pelle e identità si interroga sul significato della vita e sul suo lavoro, sulla ricerca di una giustizia equa che tenga conto dei presunti imputati come persone, che non sempre meritano una severa punizione.
«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre»
Un romanzo a tutto tondo che non si può definire noir solo perché si occupa di un delitto: il lettore si trova a riflettere su argomenti psicologici importanti e profondi, la narrazione si sviluppa sui tormenti dell'anima di un uomo giunto in un momento cruciale.
Carofiglio narra la crisi prima di un cambiamento.
Del resto ci ha abituati ad aspettarci da lui libri importanti anche per la nostra formazione, che dura sempre, tutta la vita. Parla di psicologia e di giurisprudenza con un linguaggio semplice e accessibile, ma colto e scientifico: non è un libro che si legge in fretta, ma meditando sulle parole intense che ci trasmette.
“L'orizzonte della notte"
di Gianrico Carofiglio
genere: narrativa italiana contemporanea
editore: Einaudi, 2024
pagine: 288