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"Come lupi nella neve" di Marco di Tillo. Recensione di Tiziana Viganò

Aggiornamento: 3 lug 2021



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Un romanzo corale, dove protagonisti sono gli abitanti di Agnone, un paese dell'Appennino

molisano, ognuno con un carattere diverso, vizi e virtù, suoni e linguaggio che risaltano a colori sull'uniforme paesaggio dove la la tempesta di neve ha cancellato luci e ombre.

Gli investigatori dovranno far emergere la verità nascosta sotto la coltre ghiacciata: due omicidi, davvero sconvolgenti e insoliti in quel luogo un po' fuori dal mondo, dove sembra non accadere mai niente.

Eppure Agnone è un luogo millenario: come ogni paese d'Italia ha la Storia che si intreccia con le storie quotidiane. Miti, leggende, superstizioni e rituali sono scolpiti nella memoria collettiva e continuano a vivere, insinuandosi sotto la crosta del razionalismo e della logica che domina il nostro mondo attuale.  Si svelano ed è subito shock. 

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Siamo nella terra degli antichi Sanniti, popolo superbo che sfidò Roma, geloso della sua indipendenza, della lingua e dei costumi: c'è la maledizione di una strega di tre secoli prima di Cristo che riecheggia in libri di stregoneria e magia nera più recenti, i suoi rimbombi si tramandano tra le donne del villaggio.

Un corpo luminoso passa a velocità pazzesca nel cielo, mentre l'ispettore genovese Marco Canepa e il barista Giuseppe Lolli arrivano in paese: ha una forma strana, lascia una scia verdognola. È una cometa? o un UFO?

Proprio quel giorno una coppia di romani vengono uccisi, come dice la maledizione, e la loro figlia scompare.





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Marco di Tillo, psicologo e scrittore , ha già pubblicato due gialli con protagonista l’ispettore genovese Marco Canepa, "Tutte le strade portano a Genova" e "Omicidio all’Acquario di Genova", editi da Fratelli Frilli.

Scritto come la sceneggiatura di una fiction, piacevole, curioso e spesso divertente, ogni pagina di questo bel giallo accompagna il lettore dentro all'azione, come l'osservatore che annota e prende appunti, come chi guarda i particolari alla ricerca della verità, come il turista che partecipa alle mangiate e bevute dei personaggi.

Il passato, lontano o recente, torna in tanti flashback inserendosi disinvoltamente nella narrazione, svelando a poco a poco i misteri, così come i reperti sanniti, le tavolette bronzee, la Tavola Osca* e i libri di stregoneria, che il professor Aristide Ponzio raccoglie e studia. 

Il finale arriva con una deflagrazione, inaspettato e dirompente, buttando all'aria le carte.

Consigliatissimo!


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La Tavola Osca, in bronzo (270 a.C.ca). Londra, British Museum

di Marco di Tillo

genere: giallo

editore: Fratelli Frilli, 2021

pagine: 240


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