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“Almeno tu" di Carlo Lucarelli. Recensione di Tiziana Viganò

Aggiornamento: 30 apr


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Una notte di pioggia d'estate, a Faenza. Vittorio e Paola vengono svegliati dal maresciallo dei carabinieri: Elisa è stata investita da un'auto. È morta. È la loro figlia. 

Tre ragazzini, Luca Matteo Martina e il quarto, Yuri, l’unico maggiorenne, erano a bordo della macchina, si erano fermati per farla scendere. Elisa era in mezzo alla strada, era buio, pioveva, la macchina stava dietro la curva di un tornante e un'auto che arrivava l'ha investita. 


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La madre sente solo un buco nero dentro di sé, il padre  sente che sua figlia gli è vicino, ma vive in uno stato allucinato, di abbandono e depressione. Col tempo la famiglia si è sfasciata. Paola, più reattiva, se n'è andata, ha trovato un’avvocata, Lara, che sta indagando sul caso perché c'è qualcosa che non la convince: i tre ragazzi hanno dei precedenti per aver cercato di violentare una ragazzina francese. 

Forse Elisa scappava perché aveva paura di loro? 

Il padre di Luca, un ricco ingegnere, ha offerto un sacco di soldi alla ragazzina per coprire un figlio che se ne frega delle conseguenze delle sue azioni, perché tanto sa che suo padre lo salverà sempre dai tanti casini che combina. Uno stimolo in più per l'avvocata che continua a indagare. 

Vittorio è devastato, precipita sempre più a fondo, si sente in colpa perché il rapporto con sua figlia era pessimo, lei lo odiava, litigavano troppo spesso, lui era per lo più assente, e solo oggi capisce di non aver mai conosciuto la moglie e la figlia. Dal suo inconscio nasce pian piano una voce, la voce di Elisa che gli dice "uccidi". 


Così Vittorio elabora un piano mortale, feroce, lui uomo banale con una vita come tanti, padre e marito pessimo, capace di essere violento a parole, a urla, ma mai violento a fatti. 

“Ho trovato il modo giusto. Conoscere, studiare, organizzare. E colpire dove fa più male”. 

Come un tormentone, un earworm, nella testa di Vittorio continua a girare la voce di Mia Martini che grida “Almeno tu nell'universo”. 

Ma chi era davvero Elisa? Chi erano davvero Luca Matteo e Martina?


Una storia agghiacciante, che gronda dolore, che ad ogni pagina graffia l’anima, in stridente contrasto con lo stile giornalistico, freddo e distaccato, cui ci ha abituato Lucarelli. Su questo contrasto si gioca l'impatto fortissimo di questo libro, così attuale nella narrazione dei rapporti conflittuali con i giovani, soprattutto adolescenti, dell'incomunicabilità tra genitori e figli, i primi che non vogliono o possono dedicare tempo e amore a una gioventù fragile ed esposta a stimoli sempre più pericolosi e complicati da affrontare. 

Un gap generazionale che diventa oggi un abisso di differenze tra idee, cultura, modi di relazionarsi e capacità tecnologiche delle nuove generazioni rispetto a quelle precedenti, nel mondo che cambia a una velocità troppo grande. Un’incapacità di comunicare che crea disagio psicologico e crisi esistenziali. 


Lucarelli ha detto:

Questo è il libro più cattivo che abbia mai scritto

Con la sua abilissima scrittura, con il suo racconto di fatti che sono verosimili o ispirati dalla realtà, ma rivestiti col genere giallo, Carlo Lucarelli ci ha regalato un altro bel romanzo che intrattiene facendo riflettere. 


“Almeno tu"

di Carlo Lucarelli

genere: giallo

pagine: 176


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